SAN martino di Castrozza
Come stazione turistica, San Martino di Castrozza nacque nel 1873.
Il primo albergo, di quindici letti, fu costruito in quell’anno al posto della legnaia dell’antico Ospizio dei Santi Martino e Giuliano.
Il suggerimento iniziale era venuto da John Ball (1818-1889), uno dei fondatori dell’Alpine Club di Londra, che nel 1867 percorse la valle del Cismon, traversò da San Martino a Paneveggio per il Passo del Colbricon, fece una puntata al Passo delle Comelle, andò in cerca di erbe sull’Altopiano delle Pale, e soprattutto raccolse le informazioni per la sua Guide of the Eastern Alps, il vero vademecum per tutti i primi viaggiatori nella zona.
Così, pochi anni dopo, Leopoldo Ben di Fiera di Primiero, amministratore dei beni del priorato di San Martino e gestore dell’ospizio, dietro suggerimento del Ball si lanciò nell’avventura turistica e costruì l’Albergo Alpino.
Presto ne seguirono altri: l’Albergo Rosetta, il des Alpes, il Fratazza di Ermanno Panzer (in cui lo scrittore viennese Arthur Schnitzler ambientò la vicenda della Signorina Else).
Già nel decennio che precedette la grande guerra, San Martino era noto come “il paradiso delle Dolomiti” ed era frequentato dalla buona società austriaca, tedesca e inglese.
Tutto andò distrutto all’inizio della guerra; l’albergopoli però risorse poi rapidamente e San Martino s’ingrandì per ritornare ad essere una delle grandi stazioni climatiche delle Alpi.
Con la guerra, tra le macerie del primo Albergo Rosetta, erano purtroppo andate perdute le tracce di un’istituzione secolare: l’Ospizio dei Santi Martino e Giuliano. San Martino di Castrozza è circondato dal Parco di Paneveggio Pale di S. Martino, anche se è situato fuori dai suoi confini. La foresta demaniale di San Martino (970 ettari) occupa il basamento delle Pale fino alla Val di Roda e della catena del Lagorai fino alla Val Cigolera.
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