Il bouldering
è un' attività di arrampicata su massi nata intorno agli anni settanta. Altri termini utilizzati per identificare tale attività sono sassismo e arrampicata su massi. Il nome deriva dall'inglese boulder, ovvero un masso che può avere differenti dimensioni e che offre delle pareti arrampicabili.
Il bouldering consiste nell'arrampicare (fino ad un massimo di ca. 5-6 metri) per risolvere particolari sequenze di movimenti concatenati e dinamici, in genere pochi (8-10), ma estremamente difficoltosi. Arrampicate che superano i 5-6 metri sono da considerarsi pericolosi free solo.
Storia del bouldering
Oscar Eckenstein (1859 – 1921), un rocciatore inglese dalle straordinarie capacità atletiche [1], ed è proprio ai britannici che dobbiamo il termine bouldering.
Oltre all'UK vi sono cenni di attività di bouldering anche in Francia e Italia alla fine del XIX secolo [1]. Per molti anni questa attività fu considerata come una sorta di allenamento per alpinisti.
Negli anni '30 e '40 Pierre Allain (l'ideatore delle scarpette lisce PA) cominciò a praticare il bouldering fine a sé stesso a Fontainebleau, da molti ora considerata come la patria di tale attività.
Il primo rocciatore che ne fece la sua primaria attività (negli anni '50) fu John Gill, uno sportivo che applicò i principi della ginnastica alle scalate su roccia [2].
A partire dagli anni '70 il bouldering divenne un'attività matura e fortemente praticata, contribuendo a creare e risolvere problemi di notevole livello e contribuendo a spingere in avanti la scala di difficoltà.
Oggi il bouldering è una disciplina specifica dell'arrampicata sportiva e sono molte le manifestazioni che prevedono gare sia indoor che all'aperto.
Inoltre negli ultimi anni è sorta la pratica del buildering, parola che deriva dall'inglese building, costruzione; difatti questa variante non è altro che bouldering praticato su strutture costruite dall'uomo come ponti, palazzi e altre strutture artificiali.
Tecnica
La tecnica utilizzata per il bouldering è sostanzialmente la stessa dell'arrampicata sportiva. Lo stile di arrampicata è basato su piccole sequenze di mosse dinamiche e di forza, mentre l'arrampicata tradizionale è basata su lunghezze maggiori e dunque più sulla resistenza. Le brevissime vie sui massi vengono generalmente definite come "problemi". L'atto di risolvere un "problema",viene compiuto anche come allenamento. Molte persone ,donne e uomini ,che compiono queste brevi lunghezze ,definite"problemi",lo fanno per aumentare la loro forza di resistenza. Spesso il "problema"viene ripetuto -se semplice-più volte ,per abituare il corpo a certi movimenti.
Sicurezza
La differenza con l'arrampicata classica consiste nel fatto che, mancando una assicurazione, si utilizzano materassini (chiamati crash pad) per attutire le cadute. I crash pad possono essere costruiti con materiali diversi e possono avere diverse misure. I più comuni sono in gommapiuma rigida e hanno uno spessore che va dagli 8 ai 10 centimetri e, quando aperti, coprono uno spazio di caduta di circa 1 metro per 1 metro e mezzo. Solitamente sono presenti uno strato più rigido e sottile, orientato verso l'alto, il cui compito è distribuire l'energia dell'impatto su una superficie più ampia possibile, ed uno strato relativamente morbido il cui compito è quello di dissipare le forze trasmesse dal primo strato. Sono spesso muniti di cinghie a tracolla in modo da poter essere trasportati a mo' di zaino.
Esso viene posizionato al di sotto del blocco che deve venire affrontato dall'atleta, per attutire parzialmente un'eventuale caduta dello stesso. Molto spesso vengono utilizzati più crash pad contemporaneamente, soprattutto quando il terreno al di sotto del masso da boulder risulti particolarmente accidentato e quindi pericoloso in caso di caduta.
È fondamentale tener conto del fatto che l'utilizzo di questo strumento, per quanto in molti casi efficace, non è assolutamente sufficiente a garantire la totale sicurezza dei boulderisti. Infatti è fondamentale, accanto all'uso del crash pad, il ruolo dello o degli spotter, persone appositamente posizionate sotto il blocco pronte a parare l'eventuale caduta evitando che l'arrampicatore finisca per impattare il terreno fuori dai materassi.
Gradi di difficoltà
Nel Bouldering si utilizza una scala di difficoltà che utilizza dei gradi specifici, le scale più utilizzate sono la Hueco e la Fontainebleau (quest'ultima utilizzata in Italia) [3]:
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